Présentation
Soloist Part 3 pag. • For Flute (in G) • Subtitle: nel Tempio vasto come la notte ed il chiarore • Descrizione: Nell’ opera Les paradis artificiels Baudelaire designa la parola “vasto” come l’infinità dello spazio
intimo dove l’anima lirica compie sintesi dei contrari “Vasto come la notte e come il chiarore”. Tra
le colonne di un Tempio la luce diffusa circola negli spazi vuoti e raggiunge dimensioni
dall’orizzonte quasi divino, dove la solitudine trova “l’immensità senz’ altra bellezza che se
stessa”. L’immagine si fa musicale per una bellezza ideale: il Tempio diventa un contenitore con
molte immagini sonore dove la sensazione percettiva è superata da quella spirituale dell’anima che
scopre , indaga e si risveglia in un fragile spazio di confine tra ciò che essa è e ciò che percepisce
rispetto ad un’ altra e nuova identità. Come ha sottolineato il filosofo Vladimir Jankélévitch qui “la
musica attesta il fatto che l'essenziale in tutte le cose è un non so che d'inafferrabile e d'ineffabile;
essa rafforza in noi la convinzione che, ecco, la cosa più importante del mondo è proprio quella che
non si può dire".